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http://hdl.handle.net/11144/4230
Título: | Identitáe Mimesi: the Casbah Concept |
Autor: | Clivati, Nicola |
Orientador: | Mateus, Francisco Aires Moreno, Joaquim |
Palavras-chave: | Manifesto Zwieschen Sottoterra Gemmazione Subterrâneo Gemificação |
Data: | 30-Abr-2019 |
Resumo: | Charles-Edouard Jeanneret decide em 1911, juntamente com o amigo Auguste Klipstein,
realizar uma viagem no Oriente, que marcará profundamente a sua vida quer do ponto
de vista arquitetónico como também humano. Entre maio e outubro vão à descoberta
de vários países orientais, nomeadamente Budapeste, Constantinopla, Atenas, Delfos e
Nápoles:
“Charles-Edouard Jeanneret descubre entonces la arquitectura: juego magnìfico de
forma bajo la luz, sistema coerente del espirìtu.”
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Redescoberto o seu diário de viagem, em 1965, fica profundamente impressionado e
considera este manuscrito uma documentação significativa da sua formação como artista
e arquiteto.
Le Corbusier é especialmente fascinado com a sua descrição da Casbah argelina, que
se torna elemento fundador, constitutivo de uma cidade para o seu valor urbanístico,
mas também mais introvertida e meditativa. Para o arquiteto francês, os elementos
caraterísticos da Casbah oriental deveriam ser retomados no ocidente também, como
novos elementos na construção das cidades europeias; precisamente por causa das suas
caraterísticas tais como a gemificação, ou uma célula que se repete ao infinito como
um padrão fundador de uma cidade, a mistura, que é a diversificação mas também
a unificação de vários espaços de várias funções públicas e privadas, e finalmente a
introspeção, ou a possibilidade de ter espaços meditativos diferentes, mais introvertidos,
e espaços mais abertos voltados para o mundo:
“La Casbah di Algeri ha costruito il sito, ha dato il nome di Algeri la Bianca a questa
splendente apparizione che accoglie, all’alba, le navi che arrivano in porto. Inscritta nel
sito, è irrefutabile. E’ in consonanza con la natura, poiché da ogni casa, dalla terrazza -e
queste terrazze sommate formano come una magica scalinata discendente verso il mare.
Al tramonto del sole, tutto le donne, tutti i bambini, ricoprono la città di un miscuglio
di colori.”
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A diretriz deste escrito refere como esses três aspetos da Casbah evoluem com o tempo,
como mudam em relação os indivíduos que a usam e, acima de tudo, qual a necessidade
que surgiu, para um retorno à esta forma especifica, arcaica e vernacular.
Paralelamente, a discussão do projeto desenvolve-se no vale de Almirante Reis, em
Lisboa, tanto do ponto de vista teórico como do ponto de vista estritamente projetual,
atingindo temas como a relação entre espaço público e privado dentro de um sistema e
como este sistema relaciona-se com a cidade.
Um sistema que resulta introvertido e, ao mesmo tempo, aberto à cidade: uma grande
“Maison davant le Monde.” Charles-Edouard Jeanneret decide, insieme al suo amico Auguste Klipstein, di intraprendere nel 1911 un viaggio in Oriente che segnerà profondamente la sua vita dal punto di vista architettonico e umano. Da Maggio a Ottobre vanno alla scoperta di vari paesi orientali quali Budapest, Costantinopoli, Atene, Delfi, Napoli: “Charles-Edouard Jeanneret descubre entonces la arquitectura: juego magnìfico de forma bajo la luz, sistema coerente del espirìtu.” Le Corbusier, ritrovato il proprio manoscritto nel 1965, rimane profondamente colpito e lo considera come una documentazione significativa per la sua formazione di artista e architetto. In particolare rimane affascinato dalla Casbah algerina come elemento fondante, costitutivo di una città per la sua valenza urbanistica ma anche più introversa e meditativa. Secondo l’architetto francese gli elementi caratteristici della Casbah orientale dovrebbero essere riportati anche in Occidente come nuovo elemento costituente delle città europee proprio per i suoi elementi caratteristici quali la gemmazione, ovvero una cellula o unità che si ripete all’infinito come pattern fondante di una città, la commistione, ossia la diversificazione ma anche unificazione di vari spazi di varie funzioni pubbliche e private, e infine la introspezione, ovvero la possibilità di avere differenti spazi più introversi, meditativi e spazi più aperti rivolti verso il mondo: “La Casbah di Algeri ha costruito il sito, ha dato il nome di Algeri la Bianca a questa splendente apparizione che accoglie, all’alba, le navi che arrivano in porto. Inscritta nel sito, è irrefutabile. E’ in consonanza con la natura, poiché da ogni casa, dalla terrazza -e queste terrazze sommate formano come una magica scalinata discendente verso il mare. Al tramonto del sole, tutto le donne, tutti i bambini, ricoprono la città di un miscuglio di colori.” La linea guida di questo scritto è come questi tre aspetti della Casbah si evolvono nel tempo, come mutano rispetto ai personaggi che ne fanno uso e soprattutto come all’interno di una ripetizione si possa ritrovare una identità forte, vera e differente. In parallelo si sviluppa poi la trattazione progettuale nel sito di Almirante Reis a Lisbona, sia da un punto di vista teorico, che da un punto di vista strettamente progettuale toccando temi come la relazione tra spazio pubblico e privato al interno di un sistema e di come questo sistema si relaziona alla città. Sistema che è contemporaneamente introverso e aperto alla città, una grande “Maison davant le Monde”. , , |
URI: | http://hdl.handle.net/11144/4230 |
Grau: | Dissertação de Mestrado em Arquitectura |
Aparece nas colecções: | DA - Dissertações de Mestrado |
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