Please use this identifier to cite or link to this item: http://hdl.handle.net/11144/716
Title: The wish machine: a memória da ilha como licença à fantasia
Authors: Romani, Maria Ave
Advisor: Mateus, Francisco Aires
Moreno, Joaquim
Keywords: ilha
fantasia
limite
artificiale
Issue Date: 16-Dec-2014
Abstract: La circostanza della costruzione di un rifugio per barche e pescatori nell’Arcipelago delle Berlengas rappresenta il pretesto per la Fantasia di mettere in atto la trasformazione della realtà dell’isola. I principi individuati dallo scrittore Italo Calvino nelle Lezioni Americane agiscono come gli strumenti attraverso cui si sviluppa la vicenda. L’isola è, per definizione, quel luogo ideale, separato e distante, che impone al nostro sguardo di avere immaginazione, ovvero lo scenario perfetto perché la rappresentazione abbia luogo. Essa stimola la capacità dell’uomo di osservare in modo nuovo lo spazio vissuto rendendolo più comprensibile. Come affermava il drammaturgo Bernard Shaw, “Non c’è opera teatrale senza conflitto”, il che si traduce nell’impossibilità di realizzare un’opera architettonica senza applicare una trasformazione del paesaggio naturale in cui essa interviene. Il dramma si risolve in maniera coerente attraverso la Fantasia. Bisogna allontanarsi dall’isola per poterla finalmente vedere e capire
Peer Reviewed: no
URI: http://hdl.handle.net/11144/716
Thesis Degree: Mestrado Integrado em Arquitectura
Appears in Collections:BUAL - Dissertações de Mestrado
DA - Dissertações de Mestrado



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